Sindrome dell’impostore: cos’è e come uscire fuori da questa condizione

La sindrome dell’impostore è una patologia psicologica. Il termine fu coniato nel 1978 dalle psicologhe Pauline Clance e Suzanne Imes. Di cosa si tratta? E’ una condizione tipica degli individui che si sono realizzati nella vita. Di solito, queste persone attribuiscono il proprio successo alla fortuna più che alle loro capacità. Per questo motivo vivono nel terrore di essere smascherati prima o poi. Secondo lo studio condotto dalle due dottoresse, questa patologia psicologica sarebbe più diffusa nelle donne in carriera.
Sindrome dell’impostore: come riconoscerla
Diciamo subito che la sindrome dell’impostore non è una malattia riconosciuta tra i disturbi mentali descritti dal DSM. Ciononostante è una vera e propria patologia di cui, come rivela in un’inchiesta la BBC, soffrono scrittori, musicisti, uomini d’affari, professionisti. Questa condizione nasce da un senso di inadeguatezza e di scarsa autostima, ma non solo. Sono colpite le persone con forte senso autocritico, con spirito introspettivo e consapevolezza di poter sbagliare. Si crede che tutto ciò che si è ottenuto sia frutto del caso, della fortuna o della sopravvalutazione delle proprie capacità. La cosa particolare di questo problema è che più traguardi si raggiungono, più si abbassi l’autostima, acuendo quindi il disagio.
I casi famosi
Maya Angelou una delle poetesse statunitense di maggior successo del novecento, raccontò una volta di essere vittima della Sindrome dell’impostore. “Io ho scritto 11 libri, ma ogni volta penso, ecco, ora mi smaschereranno e mi verranno a prendere”, affermò una volta. Eppure stiamo parlando di una persona che è stata candidata per il Pulitzer e ha vinto una miriade di premi.
Anche Francis Harding, scrittore vincitore nel 2015 del Costa Book of the Year per il suo racconto “The Lie Tree” è affetto da questo disagio psicologico. “Una parte del mio cervello“, ha dichiarato riguardo la sua opera, “mi dice che questo è il libro dove io deludo tutti e dove la gente mi vede per l’impostore che sono”.
Questi casi dimostrano che nessuno è immune da questa condizione. Non importa quanto successo si possa avere. Non ci si reputerà comunque mai all’altezza, fino a quando non si finiranno per accettare i propri successi come frutto delle proprie capacità.
Come convivere con sindrome
Come si convive con questa condizione? Il primo passo da fare è quello di essere consapevoli dei propri successi. Si potrebbe, ad esempio, appuntare i traguardi raggiunti. In questo modo di potrebbe comprendere qual’è stata la dose legata ai propri skills e quale quella legata alla fortuna.
Il secondo step è quello “classico”: bisogna parlare con qualcuno del proprio problema. Confrontarsi con amici e parenti è fondamentale sia per affrontare le proprie paure, sia per iniziare a prendere coscienza delle proprie doti e non averne paure. Il confronto è fondamentale. In alcuni casi anche l’aiuto di uno psicologo può servire. Questa scelta dipende molto dal singolo individuo.
L’ultimo passaggio è quello dell’accettazione di sè stessi. Solo in questo modo sarà possibile provare a cambiare. Bisogna tramutare i pensieri negativi in positivi e riprendere il controllo delle proprie idee e della propria persona. Questo vuol dire accettare i complimenti che vengono rivolti, senza sminuirli.